A Poggio Antico ci impegniamo da sempre a comprendere appieno la vocazione del nostro terroir. Flessibilità e osservazione attenta sono le fondamenta nel nostro approccio alla gestione del vigneto, insieme a una costante apertura al cambiamento e all'innovazione.
È in questa ottica che, da gennaio 2024, collaboriamo con Marco Simonit allo sviluppo di un metodo di lavoro nel vigneto che diventi “firma” di Poggio Antico.
Marco Simonit, ampiamente conosciuto sia in ambito nazionale che a livello internazionale, collabora con alcune delle più prestigiose aziende vitivinicole del mondo. Da Bordeaux alla Napa Valley, passando per la Toscana per arrivare in Nuova Zelanda, le tecniche di potatura da lui sviluppate sono utilizzate per massimizzare la salute e la vitalità delle viti, migliorare la qualità dell'uva e ottimizzare la produzione.
Ne abbiamo parlato con Claudio Ferretti, memoria storica e “mappa vivente” dei nostri vigneti. Claudio è nato nella fattoria de «I Poggi», il podere più importante della tenuta, e da circa sessant’anni ne custodisce la storia.
Claudio, ormai conosci Poggio Antico più di chiunque, qui. Come hai visto l'evoluzione del lavoro in vigneto nel corso degli anni?
Sin dall'inizio, abbiamo sempre cercato di ascoltare attentamente ciò che il vigneto ci diceva e di adattare le nostre pratiche agronomiche di conseguenza. Nel corso degli anni, abbiamo affinato l’approccio al nostro lavoro studiando e osservando sempre più attentamente ogni aspetto del vigneto, per capirne la vocazione e saper essere di supporto alle piante nell’espressione migliore del proprio carattere nelle diverse situazioni.
È stato un continuo adattamento: nel tempo siamo passati dal cordone speronato al guyot su alcune parcelle, e oggi stiamo sperimentando nuove forme di allevamento, con un sistema simile all'alberello o alla palmetta, per favorire una crescita più graduale e prolungare la vita della pianta. Stiamo affrontando anche il problema del mal dell'esca, cercando di ridurre l'incidenza della malattia con tagli più contenuti e mirati, che permettono alle piante di rimanere più sane.
Nelle pratiche agronomiche, con la conversione a Biologico di tutta l’azienda, abbiamo adottato degli accorgimenti che sono più rispettosi dei suoli e dei nostri vigneti come ad esempio il ritorno alla concimazione organica con letame proveniente da allevamenti bovini non intensivi.
I cambiamenti che stiamo attuando sono graduali: studiamo, proviamo, e vediamo come risponde il vigneto con la consapevolezza che ogni cambiamento ha bisogno di tempo per esprimere un risultato. L’obiettivo è sempre, e da sempre, lo stesso: cercare di far vivere il più a lungo possibile – e più in salute possibile – le nostre piante.
Qual è il futuro della gestione del vigneto a Poggio Antico?
L’intento è sempre guardare avanti, lavorando insieme per costruire il futuro di Poggio Antico. L'ideazione di un metodo di lavoro definito è parte integrante di questo processo: vogliamo sviluppare un approccio replicabile e duraturo, che non solo rifletta la nostra visione della viticoltura, ma che stimoli anche una prospettiva lungimirante e sostenibile. Credo che la collaborazione con Marco Simonit sia un passo importante verso questo obiettivo.
Ci puoi dire di più su cosa accomuna i vostri metodi?
Il metodo Simonit si basa su principi come la ramificazione della pianta, il rispetto dei flussi linfatici e l'uso di tagli piccoli solo su legni giovani per evitare grosse ferite alla pianta. Questi principi si allineano perfettamente con la nostra visione, poiché favoriscono una potatura più rispettosa e contribuiscono a mantenere la salute e la vitalità delle piante nel tempo.
Come ha reagito il team a questi cambiamenti e come è stato coinvolto nel processo di formazione?
Il nostro nucleo fisso di collaboratori è il cuore pulsante di Poggio Antico. Sono più che colleghi, sono parte della nostra famiglia. Anzi mio figlio Jacopo, che ha preso il mio posto come responsabile dei vigneti, è proprio parte della mia famiglia!
Siamo partiti con delle vere e proprie lezioni in aula per capire cosa saremmo andati a fare. Siamo quindi “tornati sui banchi di scuola” per approfondire l’argomento guardandolo da un altro punto di vista.
Abbiamo sempre creduto nel concetto di "lavorare su chi lavora": questo significa dedicare tempo e risorse alla formazione, offrendo approfondimenti specifici, in questo caso sulla potatura, affinché tutti i membri della squadra abbiano modo di capire giorno dopo giorno cosa cambiare e come farlo nel modo migliore.
La nostra squadra è estremamente entusiasta e motivata, non sono solo un gruppo di lavoratori, ma persone capaci che mettono il cuore in ciò che fanno. Questo non è scontato e lo apprezziamo enormemente, così come siamo molto grati alla proprietà, che da sempre è molto attenta al benessere del personale; siamo tutti consapevoli che per veder crescere Poggio Antico, dobbiamo crescere anche noi!