Nel XV e XVI secolo, la Toscana era un mosaico di città-stato in conflitto e alleanze mutevoli, dominata da famiglie influenti come i Medici.


In questo contesto, Montalcino cominciava a emergere come una regione vinicola di prestigio, e i primi tentativi di razionalizzare la viticoltura riflettevano una tendenza più ampia, che stava trasformando la coltivazione della vite in un’attività sempre più sistematica. Questi anni formativi prepararono il terreno per l’ascesa di Montalcino come faro della produzione vinicola di qualità; come testimoniava già nel XVI secolo lo storico bolognese Leandro Alberti, che lodava la qualità eccezionale “li buoni vini che si cavano da quelli ameni colli”, la reputazione di Montalcino era in forte crescita.


Nel XVIII secolo, gli sforzi per razionalizzare la viticoltura a Montalcino si intensificarono. Durante il regno del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, furono introdotte riforme amministrative fondamentali: il sistema catastale Leopoldino fu istituito per documentare e gestire sistematicamente l’uso del suolo nella regione. L’inclusione dei poderi I Poggi e  Madre in questo catasto nel 1765 – la prima testimonianza scritta della loro esistenza - non rappresentò solo una misura burocratica, ma piuttosto la conferma di un impegno concreto per migliorare e regolare le pratiche vitivinicole, promuovendo un’innovazione sistematica nel settore.


La trasformazione cruciale per Poggio Antico avvenne nel 1869. Tirava aria di cambiamento in tutta Italia – la nazione era appena stata riunita sotto la guida di Garibaldi – e i produttori di Montalcino decisero di compiere un cambiamento radicale: abbandonarono i tradizionali blend di varietà toscane minori, come Canaiolo e Ciliegiolo, per abbracciare la purezza varietale del 100% Sangiovese. Fu questa scelta a segnare la nascita del Brunello di Montalcino che oggi apprezziamo e amiamo.


Poggio Antico nacque negli anni ‘70, segnando una transizione decisiva dalle attività di un podere tradizionale, dedicato alla produzione di formaggi e altri prodotti locali, alla sola produzione di vino, con la visione di creare vini capaci di racchiudere tutto lo straordinario carattere del nostro terroir ad alta quota. Fu una decisione audace: all'epoca – prima che gli effetti del cambiamento climatico si facessero sentire – avere vigneti in aree di alta quota era considerato uno svantaggio, a causa della difficoltà di raggiungere la piena maturazione, e il mercato preferiva vini con minore acidità e profili più morbidi. Non solo – era anche tecnicamente impegnativo: elettricità e acqua corrente arrivarono a Poggio Antico solo nel 1976!


Il nostro impegno verso questa tradizione fu presto riconosciuto a livello internazionale. Nel 1966, il Brunello di Montalcino ottenne il riconoscimento ufficiale come Denominazione di Origine Controllata (DOC), consolidando ulteriormente il suo prestigio. L’annata 1985 di Poggio Antico raggiunse un traguardo significativo nel 1990, con l’ottenimento del 4° posto nella Top 100 di Wine Spectator.


L’inizio del nuovo millennio arrivò con ulteriori novità: avviammo una completa modernizzazione delle nostre cantine, assicurandoci che le strutture soddisfacessero i più elevati standard tecnologici nella vinificazione, permettendo così di portare avanti l’eredità storica aziendale al meglio, con il supporto dell’innovazione sempre più avanzata del settore. Questo impegno fu ulteriormente riconosciuto nel 2012, quando l’annata Altero 1997 ricevette un onore prestigioso: il Presidente Barack Obama regalò una bottiglia al deputato John Boehner per il suo compleanno.


Nel 2017, Poggio Antico entrò in una nuova, dinamica fase della sua vita, con l’acquisto della tenuta da parte di Marcel van Poecke.

Da allora, lavoriamo instancabilmente, in comunione d’intenti e valori, per costruire un futuro sostenibile per questa terra preziosa e per le persone che vi lavorano. In nostri obiettivi non cambiano: vogliamo preservare la salute e la longevità dei nostri vigneti ad alta quota e valorizzarne il loro carattere in vini prodotti con rispetto, cura e flessibilità.


Per scoprire di più sulla nostra storia recente, ti invitiamo a visitare il nostro blog. L’eredità di Poggio Antico continua a evolversi: unisciti a noi nell’accompagnare le colline più alte di Montalcino verso il futuro!