È iniziata la vendemmia a Poggio Antico; si arriva alla raccolta dopo una stagione complessa e sfidante, che ha richiesto una lettura agronomica elastica e attenta. 


Abbiamo chiesto a Pier Giuseppe D’Alessandro, Direttore Generale di Poggio Antico (già direttore tecnico, responsabile della cantina e della conduzione agronomica) di raccontarci quest’annata particolare. 


Com’è stata questa stagione? 

Sicuramente si è distinta per la poca regolarità climatica; l’inverno è stato abbastanza asciutto, mentre la primavera molto piovosa e spesso fredda. Questo ha causato dei naturali ritardi nella fioritura e allegagione, che si sono protratti nell’avanzare della stagione. Gli eventi meteorologici sono stati tanti ed intensi, e sicuramente hanno creato sfide importanti per chiunque lavori in agricoltura. Fortunatamente, a Poggio Antico non abbiamo avuto problemi di peronospora e la grandine ha causato pochi danni.

Siamo arrivati alle porte della vendemmia con quantitativi leggermente inferiori: un calo fisiologico, frutto della naturale risposta della pianta agli imprevisti. La qualità delle uve, però, è ottima. 


Come avete agito in vigneto?

Come sempre, abbiamo ascoltato e osservato la vigna e le abbiamo garantito la nostra presenza: il nostro obiettivo è sempre quello di assistere la pianta e salvaguardarne la salute mettendola nelle migliori condizioni possibili per autoregolarsi. 

Abbiamo lavorato molto tra i filari per aiutare il vigneto a rimanere asciutto, preservando gli inerbimenti e utilizzando prodotti naturali come la zeolite, minerale molto utile come stabilizzatore termico e regolatore dell’umidità. 

Siamo fortunati: le vigne di Poggio Antico sono resilienti e hanno risposto come natura vuole, cercando l’equilibrio e rimanendo forti e sane. 

La nostra posizione privilegiata ci è stata di grande aiuto: la quota elevata e i venti persistenti hanno agito da protettori naturali dalle malattie fungine, che purtroppo hanno invece caratterizzato fortemente quest’annata vitivinicola in Italia. 


Possiamo già aspettarci qualcosa da questo 2023? 

La natura ci insegna a non sbilanciarci anzitempo; posso dire però che i primi riscontri sono molto interessanti. Abbiamo lavorato con cura e selezionato il meglio dei nostri vigneti: sono sicuro che questi vini avranno una voce intrigante e straordinaria.