A Poggio Antico la vendemmia è cominciata durante la prima settimana di settembre, in leggero anticipo rispetto a quella dello scorso anno. La raccolta delle uve è il culmine di una stagione afosa e secca, di non semplice lettura agronomica. Gli elementi distintivi sono stati l’ottimo equilibrio dei vigneti di Poggio Antico e la tempestività degli interventi svolti dal team in vigna.

Per capire la stagione appena trascorsa, abbiamo intervistato il massimo esperto delle vigne di Poggio Antico, Pier Giuseppe D'Alessandro (detto Pippo), direttore tecnico, responsabile della cantina e della parte agronomica dell’azienda. 

Pippo, ci puoi tracciare un profilo della stagione 2022?

La stagione è stata molto particolare, calda e secca. La mancanza di piogge nel periodo invernale ed estivo ha messo a dura prova le falde acquifere, già provate da un 2021 di scarso apporto idrico. Dopo un inverno mite e una primavera già calda a partire da maggio, in estate le temperature hanno sfiorato, in media, in 30° C. Eppure, le viti di Poggio Antico non hanno sofferto eccessivamente.

Come mai?

Merito di un apparato radicale profondo, che, soprattutto nei vigneti più vecchi, riesce a raggiungere l’umidità sotterranea: i vigneti di Poggio Antico, anche in annate “bollenti” dimostrano una fantastica resilienza. Ma il merito è anche di un’attenta gestione dei vigneti, in particolare della parte verde, fondamentale per combattere il caldo e impedire agli acini di essere scottati dal sole.

Come avete agito?

Abbiamo lavorato, in particolar modo, sulle cimature, agendo in più passaggi gestiti manualmente. In questo modo abbiamo garantito una buona ombreggiatura ai grappoli e, ancor più importante, non abbiamo creato ulteriori stress alle piante già provate dalle alte temperature, permettendo loro di trovare un perfetto equilibrio vegetativo.

La vendemmia è stata anticipata?

Molti penserebbero di sì. E invece abbiamo iniziato nella prima settimana di settembre, in verità pochi giorni prima rispetto al 2021. È la dimostrazione che il lavoro in vigna è stato condotto secondo una giusta “lettura” della stagione.

Come sta andando la vendemmia?

I grappoli sono ben formati e le uve appaiono sane e croccanti. Per raccogliere gli acini al culmine della loro maturazione abbiamo anche creato, grazie a un drone, mappe di vigoria delle piante. Le mappe combinate agli assaggi delle uve (che conduciamo quotidianamente) ci restituiscono il momento esatto in cui vendemmiare una determinata particella. È la filosofia del plot-by-plot di Poggio Antico, che ci permette di selezionare la miglior qualità possibile per i nostri vini.

Dunque, che cosa dobbiamo aspettarci da questo 2022?

È ancora presto per dirlo. Ma sono sicuro di una cosa: abbiamo lavorato bene e sarà un’ottima annata.