La stagione in vigna è
ufficialmente ripartita: le prime gemme si affacciano tra i filari e, con loro,
prende forma l’annata 2025. In cantina si preparano le nuove uscite; fuori
dalla cantina siamo noi a prepararci per Vinitaly, con due ottimi
riconoscimenti in valigia e con la testa già rivolta al progetto più importante
dell’anno: il reimpianto di Madre, un vigneto destinato a tracciare nuove
strade.
Dopo settimane dedicate alla potatura e alla legatura –
operazioni che abbiamo voluto affrontare con grande attenzione, pianta per
pianta – marzo ci ha portato le prime, vere avvisaglie della ripartenza.
Le gemme cominciano a farsi vedere: gonfie, pronte. Qualcuna
ha già mostrato i primi accenni di germogliamento e, se il meteo si mantiene
stabile, ci aspettiamo che la piena ripresa arrivi presto, tra fine mese e i
primi di aprile. È un momento sempre emozionante, che segna l’avvio di un nuovo
ciclo.
Il clima è stato variabile, ma in linea con le medie
stagionali. Febbraio, però, ci ha sorpreso: è stato il più piovoso degli ultimi
sei anni, e questo ci ha costretti a rivedere alcune attività. Abbiamo
rimandato, ad esempio, la pulizia del sottofila: l’umidità è ancora troppo alta
per intervenire senza rischi. In compenso, stiamo lavorando sulle strutture dei
nuovi impianti e proseguendo la manutenzione.
Se il tempo ci assiste, potremmo anche partire con la messa a
dimora del nuovo impianto a Madre, il nostro grande progetto dell’anno: il
terreno è pronto, e stiamo aspettando la finestra giusta per intervenire.
Nel frattempo, si comincia a guardare avanti anche dal punto
di vista della difesa fitosanitaria. Nonostante lo scenario climatico
complesso, la vigna è in salute e la squadra è operativa ogni giorno, con il
solito passo calmo e preciso.
In cantina, il lavoro procede: il vino, d’altra parte, è una creatura
evolutiva, che ci richiede sempre attenzione e presenza.
Il ritmo quotidiano è scandito da colmature settimanali,
aggiornamenti interni sulla sicurezza e degustazioni continue. Di recente
abbiamo assaggiato le basi del 2024 e fatto un controllo sulle ultime annate: la
2021 si avvicina all’imbottigliamento e sta mostrando un bel carattere, con una
beva interessante, grande fragranza, tannini setosi e mai aggressivi.
I 2022 sono in affinamento: Vigna I Poggi e Brunello riposano
in cemento, per una maturazione più delicata, mentre la Riserva prosegue l’élevage
in rovere francese da 25hl – contenitore
che ne esalta al meglio il volume in bocca.
L’evoluzione dei 2023, invece, ci sta sorprendendo
positivamente. Nonostante le difficoltà della vendemmia, i vini stanno
maturando bene, con tannini sempre più levigati e un bel profilo fruttato.
Fuori dalla cantina, ci stiamo preparando per Vinitaly. L’agenda è fitta:
appuntamenti con stampa, partner e clienti, tra cui molti che ci seguono da
tempo. Siamo felici di arrivarci con un’annata, la 2020, che ha già ricevuto
ottime risposte: un doppio 95 per Brunello e Vigna I Poggi – da Wine Spectator
e Falstaff – è una grande soddisfazione!
Sappiamo però che il contesto internazionale non è dei più
semplici. Lo vediamo, lo sentiamo e cerchiamo di affrontarlo con lucidità e
speranza, continuando a credere nel valore dei rapporti che abbiamo costruito:
relazioni solide, basate sulla fiducia, che per noi rappresentano la vera forza
di Poggio Antico. In questo momento più che mai.
A presto!
Pippo